5 motivi per cui Bitcoin è il miglior-peggiore investimento del 2014

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Salvo colpi di scena, il Bitcoin si rivelerà il peggior investimento del 2014 per tutti coloro che lo hanno acquistato pensando di speculare sul tasso di cambio. Numeri alla mano, dai “fuochi d’artificio” di circa 12 mesi fa con un tasso di cambio oltre i 1100 dollari, il bitcoin è inesorabilmente scivolato sempre più in basso e dopo una temporanea ripresa dai 400 ai 600 nel mese di giugno è tornato a calare fino al minimo di 310 dollari toccato nella settimana prima di Natale.

Al giorno d’oggi quindi possiamo affermare che chiunque abbia acquistato bitcoin nel 2014, a parte un breve periodo, ci ha rimesso. Il Bitcoin si presta a facili entusiasmi ma non si deve mai smettere di essere scettici, sia quando sale moltisismo, sia quando scende come è successo quest’anno. Procediamo con ordine:

1. È stato stabile, ma non troppo

Sebbene siamo lontani dal periodo di prezzo pressoché “bloccato” a 6 dollari tra gennaio e luglio 2012, le sue oscillazioni sono state più contenute del 2013, ma comunque sufficientemente apprezzabili per speculare sul tasso di cambio e guadagnare qualcosa. In termini assoluti la questione è abbastanza drammatica se paragonata ai guadagni dell’anno prima, ma tutto sommato positiva se immaginiamo il fallimento di MtGox alla luce della totale follia speculativa del 2013, quando da poche decine di dollari di gennaio si è saliti oltre i 200, per poi poi di nuovo crollare a 65/70 e infine tornare oltre i 1000. Insomma una volatilità che poco alla volta lo ha portato dal volto di “tulipano digitale” a una “digital commodity” che ha attratto anche importanti capitali da fondi venture capital.

2. Sono arrivati i grandi

L’elenco delle società che accettano valuta bitcoin si è costantemente allungato per tutto il 2014. Ad oggi è possibile (in cambio di ottimi sconti) spenderli negli Stati Uniti con Dell, Microsoft, Overstock, Virgin Galactic, Expedia, Cheapair, Newegg e Dish. In Europa siamo un pochino in ritardo, sebbene gli ecommerce Showroomprive e Monoprix possano essere un ottimo inizio. Nell’attesa che arrivi anche eBay, la loro controllata Braintree ha già aggiornato i servizi di pagamento per accettare bitcoin, lasciando ai loro clienti (tra cui Airbnb e Uber) la possibilità di accettare questa criptovaluta con limitati sforzi tecnologici. Decisamente meglio rispetto ai tempi degli alpaca socks!

3. La sua diffusione ha raggiunto nuovi record

Il solo servizio blockchain.info ha raggiunto i 2 milioni di utenti iscritti nel mese di aprile, più del doppio di quanti erano attivi a gennaio. Per la fine del 2014 il trend è rallentato leggermente, fermandosi a circa 2.6 milioni di utenti registrati che usano Bitcoin su questa piattaforma. Anche il numero di transazioni è in costante aumento, settimana dopo settimana la media dei trasferimenti di bitcoin è aumentata, passando dalle circa 20.000 giornaliere in primavera alle oltre 40.000 dell’ultimo trimestre.

4. I cattivi non hanno più vita facile

Sono finiti i tempi di Silk Road, l’Amazon delle droghe, dell’anonimato e del riciclaggio. Tra arresti, multe, sequestri e interrogazioni parlamentari, il Bitcoin nel 2014 è finito stabilmente nel radar delle istituzioni, pertanto chi decide di utilizzarlo onestamente non è più da solo. Da Shrem a Faiella, da Ulbricht a Karpeles, chi ha sbagliato o ha avuto condotte criminali sta pagando a caro prezzo i suoi sbagli. Unito alla severa autoregolamentazione che gli exchange stanno applicando in materia di antiriciclaggio e “know your customer”, il Bitcoin è rapidamente passato dalla moneta del deep web a uno strumento sempre più maturo per il mondo finanziario tradizionale.

5. È arrivata la Silicon Valley

Nel solo 2014 sono state finanziate startup Bitcoin per un totale di circa 311 milioni di dollari, oltre il triplo rispetto ai 93 del 2013 e i 2 milioni del 2012. Questa iniezione di capitali ha permesso all’intero settore di consolidarsi e passare da un ambito puramente tecnico e peer to peer a quello del fintech (financial technology), dove licenze, infrastrutture e partner assumono tutta un’altra dimensione. Fidor Bank e l’exchange Kraken sono stati i primi a stringere un importante accordo di collaborazione, con l’arrivo di leggi e regolamenti questo trend sarà in costante crescita.

Se quindi da un lato è giusto, con un po’ di amaro in bocca, annunciare che per la prima volta dalla sua nascita il Bitcoin ha chiuso un anno in negativo sul suo tasso di cambio, dall’altro possiamo tranquillamente dire che tra tutti gli sbagli finanziari del 2014 questo potrebbe essere assolutamente il migliore e quello su cui continuare a tenere gli occhi puntati!

Stefano Pepe

Sito personale : spepe.me
Cresciuto con una tastiera al suo fianco, fa dell'innovazione la sua professione. Divulga il fenomeno Bitcoin come unione tra economia e tecnologia

Libri scritti da Stefano Pepe

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