Descrizione prodotto
Che cosa faceva il blogger del XX secolo? Usava Metafilter e condivideva link. Poi, con la sua interfaccia minimalista, immediata e invitante (titolo, corpo del testo, pubblica), Blogger crea la forma del diario e amplifica voci inedite e personali che scoprono una scorciatoia formidabile per pubblicare sul Web un pensiero, un racconto, una foto, un video. Con Blogger nasce la prima killer app del Web 2.0.
Il problema è che subito dopo vengono alla luce altri sicari, con armi molto, molto specializzate. Vuoi condividere un link? Delicious (che riposi in pace). Vuoi un album fotografico? Flickr (dieci anni fa; oggi: Instagram). Vuoi tenere un diario? Facebook. Vuoi mettere in luce le tue competenze professionali? LinkedIn. Vuoi buttare giù una riflessione veloce o segnalare un collegamento interessante? Twitter. Vuoi scrivere un articolo? Medium.
L’esodo dal caro, vecchio blog non si è più fermato. Facebook, Twitter, Medium (solo per citarne alcuni) hanno costruito tanti Hotel California dai quali è difficile se non impossibile uscire, una volta che sei entrato. La ricompensa in termini di visibilità ed esposizione è tanto alta quanto narcisisticamente irrinunciabile, ma, nonostante la gratuità dell’accesso e del servizio, esiste un prezzo da pagare che non è solo quello della privacy ma anche quello della rinuncia al controllo dei contenuti.
Non è certo un caso che l’unica tecnologia del blog a scomparire dagli orizzonti dei social media di ultima generazione sia stata la Really Simple Syndication, la prima, vera API. Il Web dei feed RSS e dei blog (o ciò che ne resta sedici anni dopo) è però quello che Jeffrey Feldman chiama “il nostro Web”, la ragnatela ipertestuale e scrivibile inventata da Tim Berners-Lee, contrapposta a quella proprietaria e scritta imposta dagli smartphone, la Rete aperta dell’open-source, del PHP, dell’HTML, dei CSS, di WordPress (rigorosamente punto org), in opposizione a quella dei giardini dorati ma chiusi delle social app. Questa rete è ancora un luogo libero, aperto e flessibile che può restituire agli autori il controllo su contenuti, tempi, modi e proprietà di quanto pubblicato online.
Bloggo con WordPress dunque sono ti spiega come.
Paolo Sordi
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