Il futuro della musica passa di qui: Shazam, Spotify e Google Play Music

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App-per-ascoltare-musicaShazam riconosce le canzoni che passano per radio e ci dice di chi sono, Spotify ci fa sentire la musica che vogliamo mentre siamo in giro e Google Play Music ci riconosce le canzoni e ce le fa ascoltare da remoto.
Semplice, no?
No.<
Ormai la “guerra musicale” passa per le App che la musica la riproducono e veicolano. Le cose sono andate in questo modo:
Napster e le grandi mayor discografiche litigavano per capire chi sarebbe sopravvissuto al P2P e al download di file illegali modello eMule, Apple ha prodotto un lettore di musica che andasse a comprarla, la musica, direttamente da Apple.
Banale, dite adesso. Si forse, ma ci avevate pensato nel 2001, quando c’erano ancora le Torri Gemelle in piedi?
Quindi, mentre le etichette discografiche tentavano di capire in che direzione andava il mondo, la direzione veniva decisa da Apple con iTunes. Jobs urlò alla gente che non solo dava a loro il più bel lettore musicale di sempre (esistevano già i lettori mp3, ma erano brutti come la fame) ma che gli dava anche un negozio virtuale dove comprare a prezzi mai visti: brani musicali a 99 centesimi. Meno di un caffè. Come è possibile non comprarli?

Il futuro della musica passa da qui

Tratto da Rischi e opportunità del Web 3.0:

Dopo l’esperienza di Apple si è aperta una voragine immensa, cioè si è capito che non solo si era scoperto un mercato prima inesistente ma che vi fosse spazio per molti attori.
Quindi tutti a correre per dare la musica alle persone. In questo marasma, come spesso accade, la spuntano i soliti noti. Come dire,
ok che c’è posto per tutti ma proprio perchè la torta è grande, se la spartiscono i grandi.
Quindi (principalmente) sono nate e hanno prosperato le seguenti realtà:

Cosa è Spotify

È lo standard de facto dell’ascolto in streaming. Ormai le classifiche di Spotify valgono più di quelle di Bilboard e quello che viene ascoltato li viene ascoltato in tutto il mondo. Sta in piedi grazie alla pubblicità tra i brani nella versione free e grazie all’abbonamento degli utenti nella versione premium.

Cosa è Shazam

Personalmente il mio preferito perchè è stato davvero l’incarnazione di un sogno, cioè avvicinare l’orecchio alla musica e sapere di cosa si trattava. La prima volta che l’ho visto funzionare, da un iPhone, anni fa, credevo mi prendessero in giro, credevo uno scherzo.
Oltre a dirti di che canzone si tratta oggi ti fa ascoltare il brano, ti fa vedere l’album in cui è contenuto lo stesso, ti mostra il testo, te lo trova su YouTube o te lo fa ascoltare su Spotify, iTunes e altri. Ah, te lo fa anche comprare su Amazon.
Da settembre 2012 il gingillino ha ricevuto 32 milioni di dollari di finanziamento (32 MILIONI di dollari americani).

Come si comporta Amazon

In silenzio, zitto zitto, Bezos c’è sempre in mezzo. Non sai dove comprare qualcosa? Compralo su Amazon, li trovi tutto e stai sereno. Non è un negozio, non è un e-commerce ma è l’evoluzione dei rapporti commerciali di acquisto/vendita. È avanti anni luce.

Cosa è Google Play Music

Fa quello che fa Shazam, nel senso che riconosce la musica che ascolti e poi ti dirotta su Google Play Music per comprare il brano o l’album. Un filino più caro (in media) di Amazon (che funziona sotto Shazam) ma molto molto performante. E soprattutto poco incasinato: un’unica interfaccia, quella di Zio Google, e un unico ecosistema. Sicuro, placido, riscaldato.
È abbastanza evidente che questi grupponi, insieme al succitato iTunes, stanno cercando di contendersi un mercato enorme non per primeggiare o per spartirselo, ma per rimanere gli unici.
Servizi OTTIMI come grooveshark.com – che costituisce ormai un ricordo, in quanto il servizio non esiste più – sono fuori dai giochi, almeno per il momento, perchè in pratica manca un modello di business solido che dia il quid per aggredire il mercato alla pari con gli altri.

A mio parere Shazam è quello più completo, anche forte dell’acquisto su Amazon che TUTTI conoscono, e se fosse in grado di generare un player funzionante online (non come Spotify che ha un client ingombrante che deve essere scaricato ed installato) con un player online performante e leggero, dicevo, grazie al riconoscimento musicale, agli accessori come il testo delle canzoni e a Amazon, potrebbe essere la risposta più completa. Se trova un modello che funziona come Spotify, che per ora è quello più usato forse proprio perchè il più “lineare”, per me li straccia tutti.
Google Play è un mostro. Google ha tutto, tecnologia, cloud, spazio di archiviazione, soldi. tutto. Ma non sempre chi ha tutto arriva per primo, se NON parte per primo.

Stiamo a vedere, se non è Web 3.0 questo. Che ne pensate?

Rudy Bandiera

Sito personale : www.rudybandiera.com
Divulgatore, scrittore e TEDx speaker. Tiene master e seminari in tutta Italia. Insieme a Riccardo “Skande” Scandellari è socio fondatore di NetPropaganda.

Libri scritti da Rudy Bandiera

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