Il problem solving e l’esercizio per scovare i reali problemi

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Prima di concentrarci sul temine problem solving, partiamo da una domanda che può sembrarti banale, ma è fondamentale: Cos’è un problema? L’enciclopedia Treccani lo definisce così: «Ogni quesito di cui si ritenga necessaria o si proponga la soluzione».

Spesso succede che l’uso distorto di termini nella nostra quotidianità ci portano a mal interpretare le parole. Dimmi la verità, se ti dovessi dire “sai, ho un problema!” (personale o lavorativo) normalmente la reazione che tu avresti potrebbe essere di ascolto, condivisione, dispiacere… Insomma, un problema è qualcosa di negativo, che non bisognerebbe avere, da evitare, giusto? Eppure se rileggi bene la definizione data, a me pare che il suo significato sia tutto il contrario. Avere un problema non è necessariamente negativo: è un quesito, un dubbio del quale a un certo punto si intuisce la necessità di dare una soluzione.

Partendo da questo punto di vista credo tu concorderai con me che l’attività di problem solving che spesso è proposta alle aziende diventa un percorso necessario perché positivo che tende a migliorare la tua situazione. Con la definizione di problem solving si intende infatti proprio questo: proporre una soluzione a un problema per migliorare e migliorarsi.

Prima di pensare al problem solving, scova il problema e poi concentrati sulle soluzioni!

Raccontato così sembrerebbe tutto molto semplice eppure l’attività di problem solving dal quale erroneamente spesso si parte per migliorare l’organizzazione aziendale dovrebbe essere la naturale conseguenza di un percorso differente. Se prima non comprendi il tuo quesito da risolvere dov’è o peggio, se pensi di essere immune e di non avere problemi ai quali proporre una soluzione dove pensi di andare?

Non siamo perfetti e le nostre aziende e PMI non sono di certo immuni da errori. Ecco quindi la riflessione più importante dove essere fatta: è necessario concentrarsi e attuare ogni attività utile a scovare questi errori (problem finding) per poi giustamente pensare di risolverli (problem solving) con le giuste tecniche.

In uno stato di crisi, così delicato come quello che stiamo vivendo oggi, chi agirà in questa direzione riuscirà ad anticipare il cambiamento, prima di essere costretti al cambiamento. È infatti di Alex Rovira, formatore manageriale di grande fama mondiale, la frase che dice:

«Quando possiamo cambiare? Quando siamo convinti o quando siamo costretti».

Rifletti quindi: prima di subire e arrendersi a un cambiamento che non desideriamo, non converrebbe convincersi all’azione e agire per modificare ciò che noi come persone possiamo cambiare nelle nostre aziende?

Dall’analisi al problem solving: un esercizio per allenarti a migliorare

Le risposte che stiamo cercando non piovono da cielo, ci vuole impegno, volontà e allenamento costante. Sì, una sorta di training che all’inizio ti sembrerà faticoso, ma se inserito nelle tue attività quotidiane ti metterà sulla giusta strada per attuare un problem solving efficace e un concreto cambiamento migliorativo.

Come? Esercitandoti! Prendi carta e penna, scarica questo file che è tratto dal mio libro Cambia testa e potenzia la tua azienda con la cultura digitale. Troverai il primo esercizio, quello più importante e delicato, quello che ti permetterà di scovare il problema allenandoti a cercare anche il più nascosto e impensabile.

 
Una volta svolto il primo esercizio avrai tra le mani una vera e propria cartina di tornasole, un elenco di situazioni aziendali che magari non ti piacerà scoprire perché riveleranno disfunzioni e inefficienze, ma è dalla consapevolezza di ciò che sei e che hai che potrai ripartire.

Tieni ben presente una cosa: stiamo cercando di risolvere un quesito e non di incolpare nessuno, il fine dell’esercizio non è quello infatti di trovare il collaboratore “colpevole”, ma di azionarsi in modo propositivo. Con il risultato dell’esercizio la tua attività di problem finding sarà conclusa e solo così, finalmente avrai messo luce su quanto dovrai fare per agire con un problem solving efficace.

Fammi sapere come va: il percorso per cambiare testa e abbracciare la cultura digitale in azienda non è facile, ma nemmeno impossibile. La posta in gioco è molta, forza, hai appena cominciato!

Rosa Giuffrè

Sito personale : futurosemplice
Consulente per la Comunicazione Digitale, Formatrice, Blogger
Docente e autrice di libri su social education e cultura digitale. Mediante strategie e percorsi di formazione personalizzati affianca professionisti e piccoli imprenditori che vogliono abitare il web e i social network in modo sicuro e efficace, favorendo la loro consapevolezza e sviluppando la loro identità digitale per raggiungere obiettivi di business.

Libri scritti da Rosa Giuffrè

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