Branded Podcast: come e perché creare podcast per aziende e istituzioni culturali

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Un branded podcast è un contenuto audio di realizzato appositamente per un brand, che ci piace come una serie tivù e a cui dedichiamo tutta la nostra attenzione. Insomma, è un racconto ispirato dai valori di un brand che le persone vogliono ascoltare.

Parla di questo Branded Podcast. Dal racconto alla promozione, come dare voce ad aziende e istituzioni culturali, terzo libro del think tank Archeostorie® di cui faccio parte. Ma perché degli esperti di comunicazione dei beni hanno scelto di affrontare questo tema? Perché, per quanto possa sembrarti bizzarro, in realtà non esiste molta differenza tra realizzare un podcast per un’impresa oppure per un museo. Perché, in fondo, l’obiettivo è sempre lo stesso: stimolare l’interesse di un pubblico potenzialmente disinteressato. E sia i manager che i comunicatori della cultura sanno quanto questa operazione sia importante e allo stesso tempo dannatamente difficile.

Per riuscirci davvero, devono avere a disposizione un mezzo diretto, efficace, capace di entrare in empatia con le persone e di trasmettere messaggi, valori, idee in maniera autentica e credibile. Quel mezzo è proprio il podcast.

Creare podcast: tutti i vantaggi

Come forse già sai, i podcast sono file audio che si possono ascoltare su internet. Fusione dell’acronimo pod (personal on demand) e cast (trasmissione), nascono negli Stati Uniti come “costola” della radio per consentire il riascolto dei programmi in palinsesto. Nell’arco degli ultimi dieci anni, però, questo medium si è evoluto, definendosi con una struttura e un linguaggio propri. Quando oggi parliamo di podcast, raramente parliamo della “puntata riascoltabile” di un programma radiofonico, ma più spesso facciamo riferimento a contenuti audio originali, nati e pensati proprio per l’ascolto on demand.

Rispetto ad altre forme di comunicazione mainstream come, per esempio, il video o i contenuti scritti che leggiamo sul web, l’audio ha diversi vantaggi. Primo: è il mezzo della fiducia. Secondo il report annuale Trust in media index del European Broadcasting Union, che misura il livello di fiducia che la popolazione europea ha nei confronti dei mezzi di comunicazione, siamo molto più propensi a credere a ciò che ascoltiamo, rispetto a ciò che guardiamo in tv o che leggiamo.

E poi, i contenuti audio hanno il vantaggio di essere portatili: possiamo ascoltarli quando e dove ci pare, basta avere uno smartphone con le cuffie o uno smart speaker. Per questo, si integrano con le attività della nostra vita: mentre ascoltiamo un podcast possiamo pulire casa, cucinare, camminare fino alla fermata del metrò. Non possiamo farlo se siamo inchiodati davanti allo schermo della TV o di un computer. E quindi possiamo dedicare all’ascolto di un audio più tempo rispetto a quello che dedicheremmo, per esempio, alla fruizione di un video: in media, secondo la multinazionale di ricerche di mercato Ipsos, 23 minuti.

Ultimo vantaggio da non sottovalutare: l’audio emoziona. I podcaster stanno affinando sempre più le tecniche di coinvolgimento degli ascoltatori creando un rapporto reale e autentico di fiducia reciproca. Anche perché è la stessa forma del podcast che lo consente. Nella sua evoluzione, questo medium ha infatti smesso di ricalcare la struttura dei “vecchi” programmi radiofonici, con uno o più conduttori, magari di taglio giornalistico, e qualche intervista. I “nuovi” podcast raccontano soprattutto storie, a volte reali, a volte fiction, ma quasi sempre capaci di catturare in maniera pressoché assoluta l’attenzione dell’ascoltatore, e addirittura di fidelizzarlo.

Ecco perché sempre più aziende stanno scegliendo di fare podcast. Le sue caratteristiche lo rendono lo strumento perfetto per veicolare messaggi, informazioni, idee, valori. Ed ecco perché anche i musei ci stanno puntando. Ancora pochi, però, specie nel nostro paese. Siamo agli inizi, ma il trend è in crescita esponenziale.

Branded Podcast: com’è strutturato il libro

Ma come si costruisce il branded podcast “perfetto”? Quali logiche si devono seguire? Cosa bisogna sapere, per sfruttarne al massimo l’efficacia? Quali sono gli aspetti più interessanti per le aziende? Quali quelli per i musei? Nel libro Branded Podcast proviamo a scoprirlo grazie ai contributi di alcuni dei più importanti podcaster indipendenti italiani.

Il libro è strutturato in due parti: nella prima raccontiamo “come si fa” e “come si promuove” un branded podcast per le aziende, con suggerimenti e alcune case history. Inizia dunque Francesco Tassi che, numeri e dati alla mano, racconta perché convenga dotarsi di un podcast oggi. Andrea W. Castellanza affronta invece il tema delle tecniche narrative più efficaci, illustrando anche la case history del podcast Bistory, mentre Rossella Pivanti illustra la tecnica narrativa del viaggio dell’eroe, applicata al branded podcast Prime svolte realizzato per MINI BMW.

Gaia Passamonti parla dell’importanza delle scienze umane nella costruzione di un branded podcast, mentre Marco Cappelli riflette sull’applicazione delle tecniche di marketing per promuovere i podcast e sull’uso dei podcast per rafforzare i piani marketing delle imprese.

La seconda parte del libro spiega come creare podcast per istituzioni culturali. A Fabio Bruno l’arduo compito di fare da trait d’union, con il suo intervento dedicato al podcasting utile alle start up che si occupano di innovazione sociale e culturale. Segue la giornalista Cinzia Dal Maso che parla delle opportunità offerte dai podcast per innovare il linguaggio dei musei, mentre Sebastian Paolo Righi illustra il suo Liberi di entrare, un progetto audio che ha saputo far conoscere meglio i musei di Varese e attrarre nuovo pubblico.

Chiude il volume il mio intervento sul podcasting per l’archeologia, un modo per abbattere la distanza tra pubblico e musei, rafforzare il legame tra le persone e il proprio territorio d’appartenenza, ma anche uno spunto per le imprese che intendono raccontarsi in maniera originale e coraggiosa.

Branded podcast è insomma un libro ricco di indicazioni pratiche e spunti per imparare a costruire e promuovere l’audioshow perfetto e sfruttare al meglio le potenzialità di questo meraviglioso strumento. A te coglierle!

 

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