Digital Food, il futuro è già qui

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Nel periodo del lockdown della scorsa primavera, il digitale è entrato in tutte le case e nelle attività degli italiani. Dalla scuola alla pizzeria da asporto, molti sono ricorsi al digitale per seguire, seppure in forma rimaneggiata, gli impegni quotidiani.

Il food, che negli ultimi anni ha iniziato ad intrecciarsi con il tempo libero, arte e perfino religione, durante il lockdown ha avuto i riflettori puntati. Dalla ricerca di cibo per sopravvivenza (ma anche per vezzo) nei supermercati e nella GDO al delivery il passo è stato breve. E quasi sempre attore protagonista si è mostrato il digitale.

La pandemia, purtroppo, è ancora in corso ma, sono certa, che anche nel dopo ci sarà spazio (eccome), nel segmento del food, per il digitale o, se preferite, per digital food.

Ed è così che nasce il mio libro Digital Food ovvero dall’osservazione di ciò che sta accadendo nel comparto che, però, lascia molti margini di miglioramento. È indubbio che quando parlo di “Digital Food” guardo a questo mondo in forma olistica. Non esiste solo il digital marketing applicato così come non esiste solo l’approccio commerciale. La suddivisione del libro in tre parti semplifica la mia visione.

Una prima parte dedicata al “Fenomeno Food” ovvero come il “mondo cibo” ha cambiato le città ed è divenuto filiera importante per il viaggiatore (foodies) oltre a filosofia di vita. Grazie a contributi e testimonianze, la prima parte di “Digital Food” è così che si materializza.

La seconda parte del libro è strettamente tecnica. È qui che ho pensato al digital marketing applicato al food, un po’ sulla scorta del mio primo libro scritto per Dario Flaccovio Editore , “Digital Travel”, uscito all’inizio dell’anno. I capitoli si snodano dagli aspetti social a quelli SEO e della local search, dalle Digital PR al Content Marketing, etc..

Nella terza parte, infine, mi sono soffermata sui modelli di business del digital food, dal take away al delivery, dalla GDO all’e-commerce di nicchia.

Il food, da solo, rappresenta circa il 25% del PIL dell’Italia e, con il turismo, arriva al 40%. È evidente che il settore è fondamentale per l’Italia e il digitale può innovare e aiutare a far crescere il Paese. Ed è assolutamente evidente che la strada tracciata è quella da seguire da oggi in poi.

Bisogna solo affidarsi agli esperti per unire i punti salienti della Digital Food Strategy. Buon appetito e buon viaggio!

 

Anna Bruno

Sito personale : annabruno
Giornalista professionista, muove i suoi primi passi come cronista a “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Successivamente collabora con gli specializzati in viaggi (travel e food), tra i quali “Viaggi e Sapori” e “Gente Viaggi” e i maggiori magazine di tecnologie. Nel 1998 fonda l’agenzia di comunicazione e Digital PR “FullPress Agency” che edita, dal 2001 FullTravel.it, magazine di viaggi online, di cui è direttore responsabile. Appassionata di fuori rotta, spesso si perde in nuovi sentieri, tutti da esplorare. È autrice di “Chat” (Jackson Libri, Milano, 2001), “Viaggiare con Internet (Jackson Libri, Milano, 2001), Comunità Virtuali (Jackson Libri, Milano, 2002) e dell’e-book “Come scrivere comunicati efficaci”. È delegata dei giornalisti di viaggio delle Marche-Umbria-SUD del GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica). Digital Travel Specialist, è consulente di enti territoriali per progetti turistici e docente in corsi di formazione in ambito giornalistico, digitale e turistico.

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