Lo stato dell’Influencer Marketing a un anno dall’uscita del libro

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Se il 2015 è stato l’anno di “lancio”, il 2016 ha sancito la conferma per l’influencer marketing, che si propone sempre più come una pratica arrivata per restare. Sono sempre maggiori le imprese che ricorrono a questo strumento per dialogare con i propri utenti, dando vita a piani che stanno diventando in molti casi di durata pluriennale.

A festeggiare il primo compleanno di Influencer Marketing: valorizza le relazioni e dai voce al tuo business arriva puntuale, come da qualche anno a questa parte, il report di Launchmetrics. Un’analisi che prende in considerazione 600 tra brand o agenzie di marketing, comunicazione e PR.

L’influencer marketing crea credibilità nel tempo

L’appeal dell’influencer marketing nelle politiche di comunicazione aziendale non è più una novità ma una certezza. Col passare degli anni le imprese che ricorrono a questo mezzo si rivelano costanti nel suo utilizzo, riscontrando vantaggi soprattutto nella generazione di awareness attorno al proprio brand o ai propri prodotti. Il 78% delle imprese ha lavorato con un influencer per almeno un anno, indicando come i brand abbiano maturato le loro competenze nella pratica.

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Questa persistenza nell’utilizzo degli influencer è legata ai risultati che non si fanno attendere e sono raggiunti ad ampio spettro. In particolare, i risultati della ricerca riportano come:

  • L’88% ritiene che le tattiche d’influencer marketing siano estremamente efficaci per generare awareness
  • Il 65% che l’utilizzo dell’influencer marketing abbia permesso di aumentare la brand loyalty
  • Il 53% che le strategie con gli influencer hanno permesso di incrementare le vendite.

Buzz e Word of Mouth aumentano la tua brand reputation… e le vendite!

Una volta affidato il messaggio, affinché questo generi valore commerciale, è necessario che si scateni un adeguato buzz e WOM, conseguenza propria dell’azione di un influencer. E per fare questo occorre un corretto utilizzo dei canali social dell’influencer, per la viralizzazione del contenuto verso la sua audience. L’effetto di ritorno è anche in questo caso positivo, con l’85% che afferma come le strategie di passaparola sui social media abbiano avuto una reale efficacia nell’incremento dell’awareness.

Un corretto lavoro di costruzione del brand sul mercato costituisce una base fondamentale anche per il mantenimento e l’espansione delle market share. Non stupisce che al dialogo iniziato e protratto nel tempo per fidelizzare, si possa dare una spinta soprattutto nel caso di novità, e nel lancio di nuovo prodotto. È infatti quest’ultima la motivazione principale che spinge verso la scelta dell’influencer marketing.

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Come contattare un influencer e identificare i social su cui agire

Il fattore umano non deve mai essere sottovalutato in un rapporto. Vale tanto tra impresa e cliente quanto tra impresa e influencer. Instaurare un rapporto di fiducia in primo luogo con l’ambasciatore che si farà carico del messaggio del brand, darà una maggiore positività alla comunicazione stessa, portata da un soggetto che si trova a suo agio e crede davvero nel progetto.

Per questo le imprese stanno comprendendo il valore di usare mezzi diversi quando si tratta di contattare l’influencer. Studiare le loro preferenze e mettersi in contatto con loro in una maniera adeguata è un passo fondamentale per instaurare delle relazioni durature.

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Spicca come la ricerca di un contatto diretto nel contesto di un evento sia l’opzione preferita, volendo un confronto di persona e la possibilità di mostrare allo stesso tempo la realtà aziendale. Le percentuali comunque basse per ogni singolo canale di comunicazione, rafforzano quanto prima asserito in merito alla particolarità di ogni singolo rapporto, proprio come avviene tra noi e ogni nostro conoscente nella vita di tutti i giorni.

Del passaggio successivo, ossia quello che riguarda il rapporto tra influencer e il proprio pubblico, Instagram risulta essere il social prediletto nelle campagne 2016, seguito da Facebook e Twitter.

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La crescente attenzione verso i contenuti multimediali sulle diverse piattaforme viene in questo caso sottolineata dai social più utilizzati per le campagne di Influencer marketing, quali appunto Instagram e Facebook. La nativa caratteristica visual di Instagram che sempre più si fa strada anche in Facebook (si vedano ad esempio le Facebook Stories) induce con fermezza le aziende a puntare su questo tipo di contenuti.

Il costo dell’influenza

Il potere comunicativo sempre più consapevole da parte dei soggetti influenti si riflette sulla monetizzazione dello stesso. Il 42% dei professionisti del settore dichiara che il compenso monetario è la prima forma di remunerazione richiesta e cercata dagli Influencer per intraprendere collaborazioni con i brand. In generale l’82% ha fornito un compenso economico agli influencer in seguito a una collaborazione.

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Come visto più volte in precedenza i risultati sono però positivi. A conseguenza di ciò, sebbene le richieste monetarie degli Influencer siano più frequenti, il budget dedicato all’influencer marketing nel prossimo futuro aumenterà nel 62% dei casi.

Dall’altra parte è stata proprio la mancanza di budget che nel 33% dei casi ha dettato il mancato avvio di una politica di comunicazione con gli influencer.

La sfida più grande per i brand: misurare le performance dell’Influencer Marketing

Il 43% degli intervistati ha trovato la sfida più grande nel processo di influencer marketing proprio nella misurazione della performance. Quello dei risultati è sicuramente un momento determinante, che funge da feedback oltre che sull’influencer coinvolto, anche sul metodo di comunicare pianificato per la campagna.

Dato anche l’aumento di budget investito in questo tipo di campagne, le misurazioni sul ROI e su come poter colpire il consumatore durante qualunque momento della campagna, sono imprescindibili.

Il fatto che le metriche utilizzate per la misurazione durante il 2016 siano piuttosto simili a quelle del 2015, ripropone la riflessione su come l’influencer marketing non sia più un trend, ma un fenomeno stabile tale da determinare i giusti KPI per stabilirne il successo.

Infine, è importante come le principali metriche siano legate sostanzialmente alla fase di awareness, essendo l’engagement (25%), la qualità e la quantità del pubblico raggiunto (21%) e l’aumento del traffico sul sito (19%) i parametri principali.

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E tu, hai avuto a che fare con campagne di Influencer Marketing negli scorsi mesi o pianifichi di farle nel corso di quest’anno?

Matteo Pogliani

Social Media e Web Strategist : Open-Box
Consulente di comunicazione digitale, blogger, cestista e runner. Lavora in Open-Box, agenzia dove si occupa di strategie Web e Social Media, sostenendo i percorsi di enti e aziende nel variegato mondo del digitale.

Libri scritti da Matteo Pogliani

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