La SEO è morta

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Quante volte avrai sentito la frase “la SEO è morta”? Credo un milione di volte.

Negli ultimi tre anni ormai è diventato un tormentone e soprattutto ogni anno una disciplina dell’inbound marketing viene decretata morta.

Perché la SEO viene considerata morta?

A questa atavica questione non è facile rispondere in quanto esistono divere scuole di pensiero, la più accreditata, forse anche per tirare acqua al proprio mulino, è che chi afferma questa teoria è semplicemente una persona che ha provato a fare SEO, ma l’ha trovata troppo difficile e si è rifugiata verso lidi più sicuri e semplici, tutto da verificare tra l’altro, come paid search. Un’altra corrente, meno intransigente e più obiettiva, sostiene invece che la SEO è superata perché Google e la sua SERP (search engine results page) sono talmente cambiati che ormai in alcune nicchie molto competitive essere primo soltanto sui risultati organici non basta, perché i 4 risultati di adwords, le mappe ed altre diavolerie di Google ti spingono a dover scrollare molto, il che viene tradotto una perdita di tempo investire sulla SEO.

La SEO nel funnel

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Ci troviamo in un particolare momento storico dove il concetto di Funnel (letteralmente imbuto) viene più volte ripreso dai marketrs, immaginariamente dividiamo un funel in tre fasi:

-          TOFU (top of the funnel)

-          MIFU (middle of the funnel)

-          BOFU (bottom of the funnel)

La SEO in quanto disciplina che serve per attrarre quanto più traffico qualificato verso il nostro sito, per ovvie ragioni si posiziona nella parte alta del funnel, mi prendo la responsabilità di dire che la SEO rappresenta la disciplina di tutto l’inbound marketing che genera traffico maggiormente profilato e tendente a diventare una conversione.

La SEO è solo cambiata

Siamo arrivati alla conclusione che la SEO non è morta, ma è solo cambiata? Io direi di si, rispetto al recente passato, la SEO non può più considerarsi un corpo estraneo rispetto a gli altri canali dell’inbound marketing, in poche parole non può più pretendere di essere la disciplina regina, ma ha bisogno di dialogare con tutti gli altri canali.

La SEO e gli altri canali

Abbiamo detto che la SEO deve parlare con gli altri canali, ma quali sono? E cosa deve dirsi con gli altri canali precisamente?

I canali che vanno ad affollare la parte alta del Funnel (TOFU) sono veramente molti, si va da tutto ciò che è pubblicità a pagamento conosciuta come SEA (Search Engine Advertising) nella quale troviamo canali come Google Adwords, Facebook ADS o altri canali organici quali Facebook, oppure l’email marketing o il marketing automation.

Quando la SEO non ti serve

Eh si caro amico/a siamo arrivati al momento che io non avrei voluto mai affrontare in vita mia, ovvero ammettere che la SEO non è la soluzione di tutti i problemi, non per forza devi propinare la SEO al tuo cliente.

Il tutto va sempre analizzato e studiato ed in base alla situazione del tuo cliente. Dopo attenti benchmark va proposta la situazione ideale.

Come faccio a capire cosa proporre? Prima di tutto devi focalizzarti su questi touch points:

1)      Budget

2)      Obiettivi

3)      KPI ben delineate

4)      Stabilire la tipologia di strategia (ambio, medio o lungo raggio?)

Quando avrai ben chiari questi punti focali potrai capire cosa suggerire. Facendo un piccolo gioco ti propongo questa situazione:

E-commerce da lanciare, budget limitato con obiettivo di scalabilità più rapide possibile. Cosa faresti?

SE hai fatto Benchmark ti accorgi che hai come primi competitori organici lato SEO giganti quali Zalando e YooX, quindi tu appena entrato nel mercato difficilmente ruberai posizioni a loro con keywords importanti (money keywords), ma anche se dovessi riuscire nell’impresa si viene a creare un altro problema, il tuo brand è troppo debole e quindi rischieresti che nessuno ti clicchi perché in mezzo a quei due giganti di fiducia, tu di fiducia essendo nuovo non ne ispiri per nulla.

Non è forse meglio investire il budget in una prima fase su Facebook e Adwords (remarketing) per creare quella consapevolezza del brand che ti manca?

Se l’argomento ti è piaciuto, allora ti invito a comprare il mio nuovo libro dove troverai maggiori info e approfondimenti sull’arogomento: “Seo & Inbound Marketing: Realizza Una Strategia Multicanale Per Adeguarti All’Evoluzione Dei Processi Di Acquisto”.

La SEO ormai va vista come un canale dell’inbound marketing, lo avrai capito: una disciplina impor­tante, ma che non può pensare di non dialogare con tutti gli altri canali del web mar­keting.

Avrai modo di esplorare le dinamiche che intercorrono tra SEO e social, realizzando che uno non è nemico dell’altra, ma anzi usate in sinergia queste due disci­pline assicurano dei risultati eccezionali!

Ringraziamo Gaetano Romeo, in tutte le librerie con il suo nuovo Web Book già dal 17 maggio, in cui ci spinge a abbandonare la visione seocentrica del lavoro dandoci una visione completa dell’inbound marketing.

La SEO è morta? Decisamente no, è solo cambiata e te lo spiego in questo video!

Chissà come evolverà tra un po’ di anni…

Per scoprirlo, continua a seguirci sui nostri canali social e su Web In Testa e non perdere tutti gli articoli nostri e dei nostri autori sul mondo web e digital!

 

Gaetano Romeo

Digital Entrepreneur, Start up mentor e Advisor di diverse aziende, Gaetano Romeo è nato a Palermo nel 1979. Nel 2010 ha fondato a Milano SEO Romeo, successivamente divenuta Digital Laboratory, una delle realtà digitali più importanti in Italia.

Libri scritti da Gaetano Romeo

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