Blog e social network: un’alleanza vincente

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Solo social? No grazie, preferisco avere anche un blog.

Prima Facebook, poi Twitter, Snapchat, Instagram, e TikTok: una corsa ciclica ad accaparrarsi un posto d’onore nel social del momento, a volte forzando il proprio modo di essere al fine di mostrarsi come gli utilizzatori di quell’app ci vogliono.

Per non parlare poi di quando ci si approccia a collaborare con un brand: “quanti follower hai su Instagram?”.

Dal 2009 – anno in cui ho aperto il mio blog di viaggi VoloGratis.org - a oggi, ho assistito a tutte le fasi social viste molto spesso dai brand più come moda che come effettiva opportunità tangibile di vendita per il settore travel. Una moda frenetica che ha portato a inquinare un social di per sé meraviglioso con la corsa all’acquisto di fake follower, all’utilizzo di gruppi di scambio like e commenti (i cosiddetti pod) e l’uso smodato di BOT che oggi ti seguono e domani ti tolgono il follow, che lasciano commenti assurdi sotto ai tuoi scatti o rispondono alle tue storie.

Ricordo ad esempio quando nel 2012/2013 se non avevi tanti follower su Twitter venivi considerato una nullità, e poi tutti lo sappiamo com’è andata a finire con l’uccellino, anche se io continuo a utilizzarlo con discreti risultati.

E Vine? Il social dei video che spopolava soprattutto negli Stati Uniti e che di punto in bianco ha chiuso i battenti? Ti ricorderai anche di Snapchat fagocitato poi da Instagram con il lancio di Instagram Stories. I social possono chiudere da un momento all’altro o cambiare algoritmo che riduce la portata organica come è successo per le pagine Facebook e come sta succedendo da un po’ per Instagram, e chi ha basato tutto il suo lavoro su quel determinato social corre il rischio di ritrovarsi di punto in bianco con un mucchio di mosche tra le mani.

Ti faccio una domanda: “quando vedi una foto di un bellissimo posto su Instagram corri subito a prenotare il viaggio per quella destinazione?”. Lo sapevo, la risposta è No.

La foto ti ispira ma per finalizzare l’acquisto del viaggio ti sposti su Google, cerchi “cosa vedere a…”, “quando andare a…”, “dove dormire…”, “cosa vedere nei dintorni”, ti informi su blog e magazine, vai poi sui portali di prenotazione o in agenzia di viaggio per avere un’idea del prezzo, fai tutte le considerazioni del caso e qualche conto con il tuo portafogli, e poi prenoti la tua tanto sospirata vacanza.

Nel settore dei viaggi il social ispira ma il blog (o sito web) converte, e il passaggio foto/contenuto su Instagram non ti porta per ovvi motivi ad acquistare il viaggio con un solo clic o come si dice in gergo con lo “swipe up” della Storia. Non prendiamoci in giro e non facciamoci prendere in giro da chi vuole farci credere altro. Con il social puoi ispirare, puoi fare branding e far conoscere il “marchio”, ma non pretendere che l’Influencer riesca a vendere subito il viaggio o l’esperienza. Fortunatamente ora tante aziende se ne stanno accorgendo e stanno dando il giusto valore alle cose, Instagram e Instagram Stories sono perfette per il racconto live, ma affinché un’azione di marketing duri nel tempo serve un contenuto sui motori di ricerca.

E siamo proprio sicuri che Facebook sia morto? Per il target viaggi non lo è, te lo posso assicurare.

Discorso diverso per altri settori come il fashion e il beauty, lì sì che una foto può portare direttamente all’acquisto, ma stiamo parlando di budget diversi e di un prodotto meno impegnativo in termini ad esempio di spostamenti e di giorni da dedicare all’esperienza facendo i conti con le ferie e gli altri impegni familiari.

Un contenuto su Instagram Stories dura 24 ore e poi scompare, si stima che una foto su Instagram abbia invece una durata di 21 ore mentre un post sul blog può durare su Google due, tre, quattro, cinque o più anni, soprattutto se ben indicizzato e costantemente aggiornato. Ma soprattutto è ricercabile dagli utenti con varie chiavi di ricerca e contenere link che rimandando ad approfondimenti, a strutture, a portali di prenotazione.

Da qui l’importanza di avere un blog ben curato e ben strutturato, con contenuti di qualità che aiutino a risolvere un problema e che resista alle mode del momento, da affiancare ai social per far circolare i contenuti e per farsi conoscere. Blog e social network sono potenti alleati.

Il blog converte, attira clienti e guadagni.

Curare un blog e gestire contemporaneamente i social network costa tanta fatica e tanto lavoro, ma con pazienza, costanza e dedizione quel sacrifico viene ripagato dalle soddisfazioni che prima o poi arrivano.

Vuoi trasformare il tuo blog da amatoriale a professionale? Bene, inizia a studiare la SEO (Search Engine Optimization), fai uno studio approfondito sul tuo target, stila un piano editoriale e mettiti nei panni dei tuoi lettori. “Cosa mi piacerebbe leggere su questo blog?”, “Come cercherei io questo argomento su Google?”, ma soprattutto “Come vorrei che fosse il blog post ideale?”.

Impara anche a leggere i dati di Analytics, sono di fondamentale importanza per capire l’andamento e per raddrizzare il tiro.

Non ti sto dicendo di abbandonare i social tutt’altro, curali per benino e utilizza per ciascuno il suo linguaggio, ma non fare di loro l’unico tuo scopo. Ti suggerisco però di imparare a fare per benino le sponsorizzazioni, sono importantissime, e come per qualsiasi attività anche nel blogging devi mettere in conto un investimento di soldi e di tempo. Ricorda, nulla avviene per caso, il successo è frutto di un duro lavoro che spesso sul web non viene percepito, continua per la tua strada e vedrai, prima o poi potrai gridare “anche io ce l’ho fatta!”.

Andrea Petroni

Sito Web : VoloGratis
Travel blogger e Social Media Manager. Laureato in Economia, un bel giorno ha aperto il suo blog di viaggi affermandosi nel giro di qualche anno come uno dei blogger più influenti d'Italia. Collabora con la radio m2o e con l'Huffington Post.

Libri scritti da Andrea Petroni

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2 Commenti
  1. Teresa 4 anni fa
  2. Andrea Petroni 4 anni fa

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